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Tra il mare del golfo di Napoli e la strada che si inerpica sul Vesuvio c’è Torre del Greco, città del corallo e della lavorazione dei camei. Per anni, anticamente, la pesca e la manifattura dell’oro rosso sono state le prime fonti di guadagno della popolazione. Sono ancora molte le imprese che vivono di questa attività, alcune presenti sul territorio altre consorziate nelle strutture Oromare e il Tarì di Marcianise.
Attorno al corallo sono legate tante leggende. D’altronde è la stessa materia a portare in sé qualcosa di misterioso e affascinante. Non è difficile trovare chi lavora ancora in casa con lime e archetti per dar forma ai propri preziosi.

Percorrendo la strada lungo la costa si arriva a Sorrento, luogo caro a Caruso, meta di vacanze di vip, politici e persone influenti dato non irrilevante nella crescita della tarsia sorrentina. La tarsia è un’arte artigianale, gli oggetti sono realizzati completamente a mano. Gli artigiani mettono insieme, con la tecnica del mosaico, fogli sottili di legnami di vari alberi e di diverso colore, utilizzando spesso altri materiali come l’avorio e la madreperla.