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Lungo la strada che da Caserta va verso la valle del Volturno c’è San Leucio. Sinonimo di sete preziose, un tempo era l’antico borgo in cui Carlo di Borbone decise di trasformare il Complesso reale in fabbrica per la manifattura serica.
All’interno della cittadella si svolgevano tutte le fasi del processo produttivo che portavano alla realizzazione di veri capolavori artigianali. Le commesse provenivano da tutta l'Europa e le produzioni di San Leucio, tuttora, si trovano in Vaticano, al Quirinale, nello Studio Ovale della Casa Bianca.

Oggi la lavorazione della seta è affidata ad aziende familiari che portano avanti, con successo, questa antica arte tramandata nel tempo.
Se siete in visita alla Reggia di Caserta, quindi, non rinunciate ad una visita al Real Belvedere di San Leucio, non soltanto per il panorama. Qui ci si imbatte in un vero e proprio percorso di archeologia industriale con telai, restaurati, ancora perfettamente funzionanti, e la ruota idraulica per i torcitoi della stoffa.

Caserta è anche il luogo dei principali consorzi orafi campani. Il Tarì e Oromare raggruppano le imprese che, nel tempo, hanno saputo mixare la tradizione orafa napoletana alla modernità che lo stile richiede. Girare in queste strutture consente di ammirare gioielli antichi, e non, e osservare con i propri occhi come nasce un oggetto prezioso lavorato a mano.