
Nell’Ottocento Positano era riconosciuta per la tessitura del canovaccio, una tela di iuta locale. Passato di moda i positanesi cercarono subito nuove strade per rilanciare l’attività tessile e la ridente località in costiera – le cui stradine pittoresche e colorate erano normalmente calcate dal jet set nazionale ed internazionale – balzò agli onori delle cronache per l’affermarsi di una particolare moda dalla marcia in più, sia nei motivi che nei tessuti utilizzati: sulle spiagge di Positano verso la fine degli anni ’50, infatti, vennero lanciati definitivamente il bikini – all’epoca ancora scandaloso – e diverse collezioni di coloratissimi abiti da mare e da passeggio.
La tecnica del tinto in capo (la colorazione che avviene dopo la confezione degli abiti) e la vasta gamma dei colori rendevano lo stile Positano uno stile unico ed esclusivo: un connubio di pizzi e merletti lavorati a mano davano vita a produzioni che erano delle vere e proprie opere d’arte. Ancora oggi gli artigiani di Positano cuciono e tagliano con sapiente maestria e con un’originalità mai scontata, tanto da mantenere sempre alto uno stile che, partito a metà del secolo scorso, è ormai noto in tutto il mondo.