
È uno dei simboli più conosciuti al mondo legato alla città di Napoli: il corno portafortuna non è solo un oggetto di culto, ma fa parte della storia antropologica della città. Diffuso già in epoca Neolitica come simbolo di buon augurio (in quanto emblema di fertilità, virilità e forza fisica) la sua storia, che s’intreccia col popolo partenopeo, è anch’essa storia antica.
Il tipico curniciello napoletano, infatti, origina nel Medioevo: è in quest’epoca che gli artigiani iniziano la produzione di un manufatto tuosto, vacante, stuorto e cu’ ‘a ponta (rigido, cavo, storto e a punta), perché è solo con queste caratteristiche che poteva funzionare contro il malocchio. Inizialmente realizzato in corallo e di colore rosso fiammante, si dice che esso debba necessariamente essere realizzato a mano ed essere oggetto di dono.
Nessuno come gli artigiani partenopei sa interpretare al meglio il mito dei cornetti portafortuna che, attualmente, ritroviamo riproposti nelle botteghe artigiane dell’intera area metropolitana di Napoli, in diversi materiali, colori, forme e dimensioni. Amuleti sempre di moda e tanto ricercati e non soltanto dai turisti in visita in Campania.