Ariano Irpino e Calitri, viaggio alla scoperta dell’antica tradizione ceramica

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Da Ariano Irpino a Calitri, sessanta chilometri o poco più di territorio verde, il paesaggio mozzafiato dell’entroterra campano e una storia tutta da scoprire: quella della ceramica. Già, perché in queste due località della provincia di Avellino si conserva una lunga tradizione artigiana. Ne sono custodi botteghe da cui ancora oggi escono pezzi unici, e due musei, quello di Borgo Castello a Calitri e quello di Palazzo Forte ad Ariano Irpino.

Iniziamo proprio da quest’ultima dal cui terreno argilloso fin dall’età del bronzo l’uomo ha saputo ricavare manufatti stupefacenti. I reperti rinvenuti durante gli scavi nel sito de La Starza e custoditi in un altro importante museo, quello archeologico della città del Tricolle, ne sono testimonianza. Il periodo d’oro delle maioliche arianesi è il Settecento, quando Napoli era capitale del Regno delle due Sicilie e li si rivendevano gran parte dei manufatti. Alcuni esempi di quella produzione sono in esposizione a Palazzo Forte. Nelle botteghe locali, invece, chi vuole può trovare il ricordo giusto da portare a casa.

Inizia in epoche remote anche la storia delle fornaci di Calitri. Già in una lettera conservata nell’Archivio di Stato di Parma, inviata nel 1573 dal Cav. Gesualdo al cardinale Alessandro Farnese, si legge di alcuni vasi da inviare a Roma. Nelle strade cittadine son rimaste le tracce di questo percorso. Vico Tornillo (riferimento agli artigiani del tornio) e via Faenzari (sinonimo della parola “ceramisti” derivante dall’arte dei maestri di Faenza) stanno lì a sottolineare quanto la lavorazione della ceramica sia stata importante per questa comunità, soprattutto nell’800. Il museo, che si trova nella bellissima zona storica di Borgo Castello, è un luogo della memoria dell’arte contadina. Oltre ad alcuni pezzi storici infatti si possono ammirare gli ambienti e gli strumenti di un tempo. Oggi le fornaci sono spente e l’ultimo fornaciaio a lavorare secondo l’antica tradizione, Antonio Lampariello, rimane nel ricordo di tanti suoi concittadini. Nonostante questo, laboratori e fabbriche mantengono ancora viva la fiamma di questa storia. Tra l’altro, il 16 aprile 2019 Calitri ha ottenuto dal Ministero il riconoscimento di “Città di antica ed affermata tradizione ceramica”.